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IL TORO BRUNO DI NORROWA

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2016

note

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“Tempo fa… Tanto tempo fa… In un regno ormai scomparso dalle mappe e dalla memoria degli uomini, vivevano un Re, una Regina e la loro bambina. Alla nascita della principessa le fate avevano portato magnifici regali, l’ultima fata, la più giovane, aveva offerto alla bimba tre palle d’oro dicendo, con voce seria: ‘Un giorno ne avrai bisogno’. La principessa crebbe dolce e serena, andava sempre in giro con le sue tre palle d’oro gettandole per aria e riacchiappandole senza che toccassero mai terra. Fino a quando non ebbe compiuto i sedici anni nemmeno una nuvola venne a oscurare la sua felicità. Ma un giorno, mentre passeggiava in giardino, giocando, come al solito, con le sue palle d’oro, la principessa sentì piangere qualcuno...”

 

Questa fiaba tradizionale nordica, matrice antica della Bella e la Bestia, racconta il desiderio e la fascinazione per ciò che è misterioso e sconosciuto e il percorso necessario per incontrarlo. E parla dell’intuizione di una giovane principessa che sfida la sorte e il pregiudizio comune verso una bestia pericolosa, il Toro Bruno, decidendo di seguirlo volontariamente per salvare il regno paterno. Il Toro Bruno, letteralmente un ‘mostro’ come spesso viene percepito ciò che è fuori dall’ordinario, è una sorta di Minotauro che chiede la principessa in sposa in riscatto di un’antica promessa. La nostra eroina, tutt’altro che vittima sacrificale, scorge in lui la possibilità di un incontro con l'Altro e con il mondo, e si lancia in un'avventura che la porterà prima a innamorarsi dello spaventoso, magnifico toro e solo in seguito a svelarne la natura nascosta di bellissimo principe trasformato da un incantesimo. 

 

Nell’incedere del racconto ritroviamo i temi archetipici del viaggio di formazione, il superamento delle prove e la risoluzione magica, e quelli tutti contemporanei dell'incontro con l’Altro, del confronto tra l’animale e l’umano o tra il maschile e il femminile, evento complesso e a volte traumatico, ma capace di produrre risultati straordinari attraverso quel principio d’innamoramento che sempre riesce a forzare i limiti delle nostre paure e delle nostre conoscenze.

 

Abbiamo scelto di raccontare questa storia attraverso la voce narrante di due simpatiche streghe, un po' buone e un po' no, curiose e attente a ogni particolare, ma sempre pronte a bisticciare per chi debba avere l'ultima parola. Accompagnano il racconto i suoni, le melodie e i rumori prodotti da un misterioso individuo in abiti scuri, una sorta di mago rock a metà tra Nick Cave e un personaggio della Famiglia Addams, lasciando a due attori il compito di interpretare la principessa e il principe-toro. L’atmosfera è quella di una favola nera contemporanea che mescola ironia e poesia, carillon e antiche melodie irlandesi, avventura e magia con un pizzico di suspense, adatta per bambini ma anche per grandi... O per meglio dire, per bambini dai 5 ai 100 anni.

 

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UNO SPETTACOLO SITE SPECIFIC

 

Luoghi ‘estesi’ del racconto sono il parco e il Teatro di Villa Torlonia, scelti per questa prima ambientazione della fiaba, ma anche occasione di scoperta di questo gioiello architettonico e naturale della città di Roma. Il racconto ha inizio nel parco come se questo fosse il luogo del reale svolgersi degli accadimenti. Le due streghe-narratrici e il rumorista-musicante accompagnano i bambini in una sorta di caccia al tesoro, durante la quale ha inizio la ricostruzione magica degli ‘eventi’ della fiaba. Il pubblico scoprirà così luoghi e oggetti chiave del racconto, veri e propri ‘indizi’ lasciati dai personaggi, per approdare infine al Teatro luogo ‘mutaforma’ e magico dove si darà inizio alla narrazione vera e propria.

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Il Toro Bruno di Norrowa, proprio per la sua natura ‘site-specific’, ridisegna il proprio percorso di scoperta e la propria narrazione nei più diversi paesaggi, giardini cittadini, parchi, teatri e palazzi.

crediti

un progetto di lacasadargilla regia e disegno luci Francesca Zerilli / lacasadargilla costumi e oggetti scenici Lisa Ferlazzo Natoli suoni e musiche Silvio Impegnoso con Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Silvio Impegnoso, Anna Mallamaci, Alice Palazzi coordinamento artistico Maddalena Parise

galleria

“Alla fanciulla pareva che il rumore del mare le risonasse negli orecchi

come una ninnananna e che le onde la dondolassero come in una culla

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