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PITIGLIANI

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2011/2012

note

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PITIGLIANI 2011

Parole suoni colori in viaggio. Rotte della memoria e derive della Storia

 

Safran Foer, Canetti, Jeoshua, con i loro libri – diversi per linguaggi, ‘attraversamenti’ e temi – riescono a tratteggiare un affresco storico-geografico e una ‘mappa’ segreta che ha il sapore di una rotta verso l’ignoto e allo stesso tempo di un viaggio a ritroso nella memoria. Così viaggio significa provenienza – Stati Uniti, Bulgaria e Israele – e approdo: la Russia profonda e perduta delle comunità ebraiche; la Marrakesh tintinnante e crudele della metà del secolo scorso; l’Europa multiconfessionale e mitologica della volta dell’anno Mille. Un viaggio linguistico e mnemonico, un diario e la cronaca di un incontro tra culture, indietro nel tempo e in avanti tra le narrazioni, le fantasmagorie e le macerie.

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Ogni cosa è illuminata - con una vecchia fotografia in mano e brandelli di segreti familiari, un giovane studente inizia un viaggio attraverso l’Ucraina e dentro la memoria di un popolo, per trovare Augustine, la nonna che forse ha salvato suo nonno dai nazisti. 

Le voci di Marrakech - avvolto dalle voci quasi incomprensibili della splendida città marocchina, vagando per i suk, le viuzze, per mercati e piazze, tra cammelli, donne misteriose, mercanti e cantastorie - Canetti ne ricostruisce forme, colori e suoni.

Viaggio al termine del millennio - nell’estate del 999 un ricco mercante ebreo, Bene Atar, salpa da Tangeri alla volta di Parigi per ritrovare il nipote perso tra le nazioni di un’Europa giovane e selvaggia. Un avventuroso affresco storico per raccontare l’incontro-scontro di due grandi tradizioni ebraiche: quella sefardita, mediterranea e inclusiva di Ben Atar e quella askenazita, rigida e magnificamente normativa della moglie del giovane nipote.

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PITIGLIANI 2011/2012

Narrazioni e racconti impossibili. Scrittrici e intellettuali ebree nel secolo breve

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Irène Némirovsy, Cynthia Ozick, Edith Bruck, Else Lasker Schuler, Dorothy Parker, Lynne Sharon Schwartz, Sayon Liebrecht e Susan Sontag. Queste le donne – scrittrici, intellettuali, poetesse e attiviste così diverse tra loro per storia, scritture e lingue – che abbiamo scelto per tratteggiare un racconto parziale e sentimentale intorno a certe figure femminili dell’ebraismo e ai temi che le hanno accompagnate lungo il corso delle loro vite.

 

Primo movimento. Due grandi romanzi - gioielli di asciuttezza e crudeltà: - Il ballo, racconto privato, inesorabile e struggente di una giovinezza e nel cuore di questa, della relazione ‘impossibile’ tra una madre e una figlia; Lo scialle, oggetto magico che allaccia due storie – il campo di concentramento in Polonia e gli anni ’90 a Miami – e tre figure femminili, in un solo affresco costruito con la lucida asprezza di un’allucinazione. Una raccolta di racconti, Andremo in città in cui un’infanzia sfuggita dalle mani da voce alla povertà, ai sogni e alle tradizioni delle comunità ebraiche mentre la paura e la guerra incrinano il cuore vivo del XX secolo.

 

Secondo movimento. Tre ‘narrazioni impossibili’, costruite sulle materie più diverse: Il mio Pianoforte azzurro raccolta poetica e testamento che attraverso l’immagine di una “tastiera spezzata”, azzurra e viva, lascia filtrare nella lingua il dono di parole sospese al filo dell’esistenza, come gesto mai esaurito di libertà. Racconti ritrovati un insieme privato e fantasmatico di storie al femminile intorno all’incontro con ‘l’altro’ - passionale e perturbante - e alla vertigine che ne deriva. E un libro sul potere dell’immagine fotografica, Davanti al dolore degli altri per raccontare cosa ci accade quando vediamo qualcuno soffrire e perché la fotografia abbia influito sui conflitti e sulla propaganda a favore o contro la prosecuzione delle guerre.

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“Gli altri, la gente che ha sempre vissuto là e che non capivo,

erano per me come me stesso

“Il problema non sta nel fatto che ricordiamo grazie alle fotografie,

ma che ricordiamo solo quelle”

crediti

un progetto di Lisa Ferlazzo Natoli e Gabriele Coen voci recitanti Lisa Ferlazzo Natoli, Ilenia Caleo, Caterina Carpio, Antonio Cesari, Tania Garribba, Elisa Lucarelli, Alice Palazzi sassofoni clarino clarinetto e flauto traverso Gabriele Coen chitarre Lutte Berg violino Carlo Cossu chitarre e oud Stefano Saletti suoni Alessandro Ferroni immagini Maddalena Parise

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