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L'ANELLO DEBOLE

Immagine per anello debole.jpg

2020

DA ALICE BRADLEY SHELDON

note

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L’anello debole è un’opera narrativa per parole e immagini – chiaro omaggio a Chris Marker nell’utilizzo e nel montaggio di materiali preesistenti e nel suo cercare dentro al rapporto tra immagini e racconto quel surplus di senso che riesca a ‘illuminare’ i due diversi principi di scrittura. Immagini rubate, come una finestra sul mondo durante il 2020, tempo di quarantena. 

 

Progettato per la rassegna on-line di Teatro di Roma Schegge&Racconti, La soluzione della mosca di Alice Bradley Sheldon – madre della fantascienza femminista americana che si firma James Tiptree jr - ha una sua estrema, inquietante attualità. Sheldon infatti parlando di un’epidemia di violenza d’origine virale e ignota – una violenza di genere – che si sparge per l’intero pianeta, opera uno ‘scambio’ metaforico tra ‘libero arbitrio’ e ‘fattore esterno’ per far emergere il concetto – scientifico, sociale e immaginifico - di anello debole nel sistema di sopravvivenza degli umani. 

 

In termini d’immagini, questo anello debole, come l’incrinatura d’un sistema, ha preso la forma di una panoramica sulle ingiustizie sociali che hanno caratterizzato il nostro passato lontano o più recente, e disegnato definitivamente il presente. Se il virus, in assonanza con la narrazione della Sheldon, è l’effetto della pressione macroeconomica sui più deboli, il marker è qualcosa di creaturale, animale e organico, e l’anticorpo’ diventa la capacità degli uomini di produrre musica e danza in tutto il pianeta, oltre confini, regole e tabù per irrompere nei luoghi e nelle geografie più impensate.

un progetto de lacasadargilla ideazione Alessandro Ferroni immagini Alessandro Ferroni e Maddalena Parise adattamento e voce Lisa Ferlazzo Natoli

 

Video andato in onda l’ 8 maggio 2020, per Schegge&Racconti #TdRonline

crediti

galleria

foto

 

  fotogrammi tratti dal video © Lacasadargilla

"Subito e lieve, così il legame cede. E impariamo il destino oltre la fossa.

I legami dell’umanità che si spezzano, siamo alla fine..."

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