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BIBLIOTECA EUROPEA

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2016

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In occasione del Decennale della Biblioteca Europea (2006-2016) e della Giornata Mondiale del Libro, l’Istituzione delle Biblioteche di Roma e il Teatro di Roma presentano L’Europa ama il classico, un omaggio ai grandi classici della letteratura europea, in cui si alternano e si contaminano lingue e autori in un gioco di specchi e di rimandi letterari. 

 

Il progetto, affidato a lacasadargilla, coinvolge sedici paesi europei: sedici brani tratti da opere di grandi autori presentati sia nella traduzione italiana che nella lingua d’origine. A dare voce alle pagine e alle storie dei testi scelti, sono - per la versione italiana - attori della Scuola del Teatro di Roma, attori diplomati del Centro Internazionale La Cometa e dell’Accademia di Arte Drammatica di Roma e - per la versione in lingua originale - lettori selezionati dalle Ambasciate, dagli Istituti di Cultura e dall’Università La Sapienza.

Lo spazio della biblioteca si trasforma integralmente, i tavoli di lettura sono come tante ‘isole narrative’ dove gli spettatori, liberi di muoversi e avvicinarsi, sono invitati ad ascoltare la storia in italiano e sentirne in sottofondo l’originale, o viceversa. E tutt’intorno, poco distante, l’ambiente sonoro delle altre narrazioni. Le letture sono al tempo stesso ‘intime’ e parte di un insieme. Ogni storia – gioielli narrativi europei quasi dimenticati come Il pranzo di Babette, Il francobollo egiziano, Fame, Il guardiano del Faro o Gli isolani, di Hemsö – è raccontata più volte per lasciare il tempo di ascoltarle tutte. 

 

Apre questo ciclo di racconti sincronico e multilingue un brano tratto da Il nome della rosa di Umberto Eco, a chiusura del quale, in sottofondo, le ‘isole narrative’ si accendono gradualmente: dalla Bulgaria di Stanev, alla Croazia di Krleža, all’Ungheria di Örkény, passando per Shakespeare, Molière, Goethe, Cervantes, Tzara, Strindberg, Blixen, Sienkiewicz, fino alla Russia di Mandel’štàm, alla Norvegia di Hamsun, alla Slovacchia di Vámoš e all’Austria di BachmannUna serie di melodie di ogni paese punteggiano le narrazioni: 16 tracce, echi, giri di note riconoscibili dalla memoria collettiva, frammenti da Mozart, Grieg o Sostakovič, un "bosco sonoro" creato dal suono di una pianola in lontananza. Un graduale spegnimento segnala la fine di questa "mappa sonora" dell’Europa che si conclude, tornando a Umberto Eco, con "L’incendio della biblioteca" da Il nome della rosa.

crediti

un progetto a cura di Lisa Ferlazzo Natoli, Alice Palazzi, Maddalena Parise e di Tania Garribba e il musicista Ivano Guagnelli con Caterina Acampora, Lavinia Anselmi, Antonietta Bello, Maria Teresa Campus, Verdiana  Costanzo, Vincenzo D’Amato, Elisa di Francesco, Lorenzo Frediani, Silvio Impegnoso, Lorenzo La Posta, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Carlotta Mangione, Michele Lisi, Laurence Mazzoni, Matteo Ramundo, Stefano, Scialanga, Nicola Sorrenti, Francesca Zerilli e con i lettori degli istituti di cultura Nicola Alexandru (Romania), Anna Belozorovitch (Russia), Petra Bartekova (Slovacchia), Borislava Chakrinova (Bulgaria), Silvia Costa (Croazia), Alison Driver (Gran Bretagna), Olek Mincer (Polonia), Laura Pfister (Austria), Benedetta Pellegrino (Svezia), Eleonora Santoni (Norvegia), Sebestyen Terdik (Ungheria), con Flavia Angelucci e Laura Cirinno (Francia), Ursula Volkmann (Germania), Eric Noir (Danimarca), Alvaro Espinosa Malagon (Spagna)

 

progetto realizzato da Istituzione delle Biblioteche di Roma e Teatro di Roma in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura Roma, Istituto Bulgaro di Cultura di Roma, Ambasciata della Repubblica di Croazia, Ambasciata di Danimarca, Institut Français Centre Saint-Louis e Institut Français Italia, Goethe-Institut Italien, British Council, Ambasciata di Norvegia, Istituto Polacco di Roma, Accademia di Romania a Roma, Ambasciata di Svezia, Accademia d’Ungheria in Roma, Lingue e letterature Nordiche-Dipartimento di Scienze Documentarie, Linguistico Filologiche e Lingua e Letteratura Russa-Dipartimento di Studi Europei Americani e Interculturali, Sapienza Università

 

23 aprile 2016, Roma, Biblioteca Europea e Giardino del Goethe-Institut Rom

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 fotografie ©madpar

“La biblioteca si difende da sola, insondabile come la verità che ospita,

ingannevole come la menzogna che custodisce.

Labirinto spirituale, è anche labirinto terreno.

Potreste entrare e potreste non uscire.

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